Se per Kandinskij è acuto come uno squillo di tromba e per Rudol Steiner è uno splendore dello spirito, portatore di luce e di coscienza, sicuramente per tutti noi il giallo è un colore vivace, vitale, allegro e pieno di energia.
Vediamo nella storia e nell’arte le vicissitudini del colore preferito di Equipe Traslochi. Buona lettura!
Il Giallo nella Storia

Per gli egizi dell’antichità, che sono stati il primo popolo a dedicarsi in modo strutturato e sistematico alla preparazione di colori per la pittura, il giallo è simbolo di eternità e forza.
Il più importante dei loro dei era infatti Ra, il dio del sole, per loro appunto eterno portatore di vita ed energia.
E i greci antichi? Secondo Nietzsche la natura dei greci «nuotava nei colori umani». Nella Grecia antica infatti il giallo e il rosso sono dominanti, colori caldi, vicini alla natura umana, mentre i colori freddi come il verde e il blu erano molto meno usati. Emblemi, raffigurazioni e decorazioni erano pertanto spesso in tono di rosso su sfondo giallo.
La Roma antica ha preso moltissimo dalla tradizione greca, tra le altre cose anche l’uso del giallo e del rosso negli emblemi, però questa volta in ordine inverso: giallo su sfondo rosso.

Nei vessilli e nell’iconografia giallo e rosso sono sempre dominanti. Abbiamo anche delle accurate testimonianze sulla tecnica dei materiali, per questo colore.
I pigmenti che usavano erano ossidi di ferro (per ottenere quattro varietà di ocra gialla, che chiamavano “sil”), l’orpimento o “aurum pigmentum” (un cristallo di solfuro di arsenico, quindi tossico, che ricavavano dalle miniere d’oro), e un pigmento giallo a base di piombo, chiamato “spuma argenti” perché ricavato dalle miniere d’argento.
Se è vero che gli usi del giallo che hai letto finora potrebbero suonarti in qualche modo familiari, forse non sai che in oriente il colore giallo è legato idealmente alla fondazione stessa di un grande popolo, quello cinese.
L’imperatore considerato fondatore della civiltà cinese fu infatti Huangdi, che regnò presumibilmente tra gli anni 2697 e il 2597 a.C., e il cui nome significa letteralmente “Dio Giallo”. Non a caso, per tutte le dinastie che regnarono sulla Cina fino al 1911, il colore imperiale fu il giallo.

Nell’Europa del Medioevo e del Rinascimento il giallo ebbe alterne fortune, fino ad essere riscoperto come un colore dal valore spirituale dagli artisti .
Siamo quasi alla vigilia della Rivoluzione Francese che Jean-Honoré Fragonard dipinge il celebre “La liseuse” (La lettrice)…
Il Giallo nell’Arte in Epoca Moderna
Se dunque riemerge ufficialmente a fine ‘700, è nel secolo successivo, con Turner, gli impressionisti, e soprattutto con la cerniera tra Impressionismo ed Espressionismo segnata da Van Gogh, che si compie il miracolo di energia e potenza del giallo.


Sia Turner che Van Gogh usavano il giallo cromo, l’uno per catturare la luce di cui era ossessionato, l’altro per caratterizzare gli ambienti e i panorami domestici attorno a lui. Gaugin ebbe a dire che Van Gogh amava molto il giallo, poiché scaldava la sua anima, che odiava la nebbia.

Van Gogh era letteralmente ossessionato dal giallo, che usò non solo per la famosa serie dei girasoli, ma anche e soprattutto per dipingere la campagna attorno ad Arles.

Nel frattempo, il giallo fu uno dei colori preferiti degli impressionisti…


… per giungere infine al ‘900, quando il colore assume un carattere spirituale, per essere vettore di un’esperienza profonda dell’esistenza.




Per Kandinsky il giallo è legato al dinamismo e al calore spirituale, può essere paragonato al suono squillante della tromba.

Giungiamo al termine di questa carrellata, che non ha certamente la pretesa di essere completa (ci scusiamo con i molti autori meritevoli che non abbiamo citato), ma che forse può essere utile per avere un’idea delle tappe che il colore giallo ha passato nel corso del tempo.
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